Esoterismo e un velo di affascinante mistero avvolgono Casa Barnekow (o Casa del Visionario), ad Anagni, sita in via V. Emanuele, accanto alla chiesa di S. Andrea. Il curioso e singolare edificio è stato considerato a lungo duecentesco, tanto che sembra vi abbia soggiornato Dante Alighieri, come è riportato da una targa.
La dimora, esternamente caratterizzata da una scala coperta da un loggiato ad archi a tutto sesto è un unicum artistico nel suo genere: fu acquistata nella seconda metà dell’800 dal nobile pittore svedese degli Ussari Alberto Barnekow, che vi dimorò in completa solitudine e vi apportò delle modifiche strutturali ed estetiche. Della vita del pittore e della sua scelta di isolarsi si sa poco e niente.
Di primo impatto, ciò che colpisce il visitatore che si trova di fronte alla inconsueta residenza sono gli affreschi esoterici e mistici, ma soprattutto le lapidi con iscrizioni (in approssimativo latino, italiano e svedese) che realizzò, come si racconta, durante gli anni di permanenza ad Anagni, in preda ad un’alternanza tra inquietanti allucinazioni e illuminanti visioni.
Più romantica, invece, la leggenda secondo la quale il pittore si innamorò di una ragazza anagnina, ma il suo amore non corrisposto e l’annuncio del matrimonio della fanciulla con un altro uomo lo portarono a una disperazione profonda dalla quale non si riprese, tanto da portarlo a dipingere il ritratto della ragazza incorniciata come fosse un’immagine funebre e a iscrivere sulle lastre di marmo versi di addio e morte sino a svanire nel nulla.
Gli affreschi enigmatici ed esoterici, senza una logica, destano curiosità. Al di là della loro unicità, bellezza e del piacere estetico che procurano, le opere d’arte (ancor più se senza una spiegazione) sono fonti storiche per scoprire un messaggio culturale, un codice, un capolavoro dove l’artista lascia la sua impronta indelebile.
Vi sono dipinti che sono enigmi, come se il pittore si fosse preso gioco dei posteri, sfidando gli studiosi a svelare il vero significato della loro opera. Che sia anche il caso dei dipinti del barone di Barnekow?