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Vigili Roma, UGL: “Inverno caldo tra assemblee nei gruppi municipali e vertenze legali sul riordino delle carriere”

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Una legge regionale, di rango costituzionale, disattesa da oltre un anno, quella sul riordino delle carriere della Polizia Locale di Roma Capitale. Lo scopo, quello di superare, con l’introduzione dei gradi assimilabili alle altre forze di polizia, quello stato di confusione ed in qualche caso anarchia, di cui negli anni è stato talvolta tacciato, il Corpo di Polizia Locale numericamente più importante d’Europa.

“Luci ed ombre per un Corpo capace di distinguersi nei momenti di crisi ed emergenze ma troppo spesso vissuto dal cittadino, come una sorta di armata di cui non siano ben chiari e visibili all’esterno, responsabilità e competenze” Dichiara Sergio Fabrizi dell’ UGL PL, che ricorda I servizi prestati in occasione dei terremoti dell’ Aquila, di Amatrice, delle piene del Tevere e le nevicate eccezionali, passando per le anche delicate operazioni, che sempre più spesso vedono impiegati I caschi bianchi romani, nel contrasto alle occupazioni ed alla criminalità cittadina.

“Purtroppo” aggiunge Fabrizi, il Comune di Roma sull’organizzazione del Corpo, appare egli stesso “fuori legge”. Il tempo per adeguarsi all’applicazione della Legge Regionale (su materia costituzionalmente riservata) è scaduto da tempo. A breve, dopo aver sollecitato le  assemblee dei lavoratori, attiveremo le dovute vertenze legali, per il riconoscimento delle previste categorie”. Sul tema è intervenuto in una nota anche il Coordinatore Romano dell’UGL PL Marco Milani ” Oggi più che mai, urge allineare il Corpo di Polizia di Roma Capitale, agli standard di tutte le altre città Europee. I mutati contesti di sicurezza urbana ed internazionale, rendono questo passaggio, non più procrastinabile”.