Continuano incessanti i servizi di controllo del territorio da parte del personale del Comando Compagnia Carabinieri di Cassino, disposti e coordinati dal Comando Provinciale di Frosinone, sia al fine di contrastare la commissione dei reati predatori (in particolare rapine in ville, furti in abitazione) che al fine di garantire maggiori standard di sicurezza ai cittadini.
La scorsa notte, personale dell’Aliquota Radiomobile ha arrestato due persone residenti nel cassinate, un 51enne (già gravato da numerose vicende penali in materia di detenzione illecita di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio) ed un 26enne (già gravato da vicende penali in materia di stupefacenti nonché per reati contro la persona) poiché colti nella flagranza di reato di “furto aggravato” in concorso tra loro.
I due sono stati notati dai militari operanti mentre fuoriuscivano dall’interno di un noto ristorante pizzeria di Cassino e, alla vista dell’autovettura con i colori d’istituto e disfacendosi di un arnese da scasso (cosiddetto “piede di porco”), di un salvadanaio e di un registratore di cassa, hanno tentato una precipitosa fuga verso le campagne circostanti la pizzeria. L’immediato intervento della pattuglia operante e di altre richieste e sopraggiunte sul posto, ha consentito sia di rinvenire quanto abbandonato dai ladri che di cinturare l’area in cui i due erano scappati, tanto che i due malfattori poco dopo sono stati rintracciati e tratti in arresto.
Dal sopralluogo effettuato dai militari operanti è emerso che gli stessi erano penetrati all’interno della pizzeria, forzando la porta d’ingresso del locale, mentre dal controllo del registratore di cassa e del salvadanaio abbandonato i Carabinieri hanno rinvenuto rispettivamente 50 euro in banconote e 1.000 euro circa in monete, restituite al proprietario del locale.
Nel corso degli accertamenti svolti, inoltre, i militari hanno accertato che uno degli arrestati lavorava come cameriere presso la stessa attività commerciale.
Una volta espletate le formalità di rito, i due arrestati sono stati condotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, così come disposto dall’autorità giudiziaria, in attesa del rito per direttissimo che sarà celebrato nelle prossime 48 ore.