Grande entusiasmo e partecipazione per la visita al Museo Archeologico di Colleferro da parte del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, avvenuta nel contesto dei festeggiamenti della Patrona Santa Barbara.
La presenza del massimo esponente politico in tema di cultura rappresenta un passaggio fondamentale nella nuova “vita civica” del territorio casilino, che vuole emergere in maniera sempre più consistente nell’ambito del panorama culturale e sta progettando diversi interventi di riqualificazione nei luoghi di forte contenuto storico, ma anche nelle aree dismesse.
Quasi come un segno del destino, la presenza del Ministro è arrivata contestualmente alla notizia della probabile assegnazione del titolo “Città della Cultura 2o18”, che consentirà a Colleferro e ai comuni limitrofi di usufruire di fondi per 120 mila euro finalizzati alla riqualificazione e creazione di nuovi servizi in ambito culturale, i quali permetteranno una crescita trasversale del territorio attraverso il settore terziario.
Una notizia che ha indubbiamente aumentato l’entusiasmo dell’ambiente e, in primis, del sindaco Pierluigi Sanna, che ha fatto della battaglia per una maggior fruibilità della cultura uno dei volani della propria amministrazione. Proprio il primo cittadino ha aperto gli interventi all’interno del Museo Archeologico, facendo gli onori di casa al Ministro Franceschini:
A seguire, è intervenuto il Ministro Dario Franceschini, che ha sottolineato l’importanza del percorso intrapreso dal comprensorio casilino e, soprattutto, dal Comune di Colleferro. Lo stesso Franceschini ha tenuto in particolar modo a visitare i Rifugi Antiaerei, un autentico patrimonio della zona che deve essere preservato e coltivato anche per le generazioni future. “C’è un insieme di cose per le quali è giusto e possibile investire nella cultura – il suo pensiero -. La vicinanza a Roma consentirà inoltre uno sviluppo esponenziale del turismo nei prossimi anni. E’ una cosa che non solo fa un gran bene alle anime e alle menti, ma anche alla crescita economica del paese”.