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19enne molestata sul treno Roma-Velletri: l’aggressore è libero

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19enne molestata treno Roma Velletri

Una 19enne è stata molestata sul treno Velletri-Roma: l’aggressore è ancora a piede libero. Questa l’incredibile vicenda che tira in ballo i malfunzionamenti della giustizia italiana.
L’episodio risale al mese di ottobre La ragazza ha subìto pesanti avances da un uomo che viaggiava con lei sul serale della linea verso casa mentre rientrava a casa. La studentessa dell’Università ha rilasciato un’intervista radiofonica ai microfoni del Campus presso cui studia. Si è dichiarata incredula per il fatto che il suo aggressore non ha scontato la pena.
Il 26 ottobre la ragazza stava tornando nella sua città dopo un’intensa giornata di studio. Era sul vagone 3. La ragazza lo ha scelto proprio perché c’erano molte persone a bordo. Una volta arrivati a Cecchina, un uomo di nazionalità rumena si è seduto vicino alla 19enne. Dall’odore emanato, era probabile fosse ubriaco. Ha iniziato a masturbarsi di fianco a lei. La ragazza, scioccata, si è alzata per andarsene ma l’uomo le ha sbarrato la strada continuando a fare ciò che stava facendo, cingendola con l’altra mano sulla coscia. E’ poi riuscita a dinvicolarsi, sedendosi di fianco una signora. La donna la ha rassicurata a suo modo, dicendo che era accaduto anche a lei, come fosse una cosa normale. Sul vagone nessuno ha invitato l’uomo a fermarsi, probabilmente per timore di una sua reazione spropositata. La paura ha bloccato i testimoni oculari. La ragazza ha urlato e si è messa a piangere.
Subito si è recata in stazione con il padre per avvertire il personale, ma non c’era nessuno. Così, ha rilasciato la sua deposizione alla Polizia. Il giorno seguente si è recata di nuovo dagli agenti per formalizzare la denuncia e quello dopo ancora per il riconoscimento. La donna ha spiegato di aver sentito ricevuto insulti da un padre di famiglia, che la additava come una poco di buona provocatrice.
Una settimana dopo, la 19enne molestata sul treno della tratta Roma-Velletri ha scoperto che non era stata preso nessun provvedimento nei confronti dell’uomo, ancora a piede libero nella città dove lei risiede. Lo ha persino incontrato al fast food. Nel processo si è costituita parte civile. Lui ha ammesso di aver compiuto atti osceni, ma si è difeso dicendo che quando mi ha afferrato per la coscia non voleva trattenermi ma solo tenersi in piedi – anche se era seduto – a causa degli spostamenti del treno e per l’alcol che aveva in corpo.
Si è dichiarata insoddisfatta di come è stata gestita la vicenda, ma ha spiegato che denuncerebbe di nuovo l’uomo. E se accadesse qualcosa di peggiore a qualcun’altra proprio a causa dell’aggressore della giovane? Chi si assumerebbe tale responsabilità morale? Voi cosa ne pensate?