“A Frosinone, dove i limiti annuali di tolleranza per l’inquinamento atmosferico vengono stracciati nei primi due mesi, dove non si riesce ad inquadrare un’incidenza esponenziale di malattie tumorali per mancata attivazione del registro tumori, il dispiegare su tutto il territorio di 13 centraline ANCLER non normate, non ARPA, costituisce una presa d’atto della pericolosità della cattiva qualità dell’aria”. E’ quanto dichiarato in un comunicato dall’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente
“la qualità dell’aria – prosegue il testo – è stata valutata, fino ad un recente pregresso, con le sole centraline ARPA, che seppur normate sono state, da sempre, scarsamente ed infrequentemente impegnate nella misura della concentrazione delle PM 2,5. Si rammenta, per pura conoscenza, che la misurazione delle PM 2,5 da parte dell’ARPA e con il limite già indicato, è peraltro reso possibile da sole 3 centraline in tutta la Provincia di Frosinone. Si rammenta inoltre, per giusta conoscenza, che la misurazione delle PM 2,5 costituisce un marker di vera pericolosità patogenetica dell’aria e che,per tale motivo, l’Europa fa riferimento quasi esclusivamente a tale parametro. Le centraline Ancler ,non normate,misurano,al contrario di ARPA, costantemente il PM 2,5 ed addirittura le PM1 ancora più pericolose perché più piccole, oltre ovviamente l’ormai superato PM10, tanto caro alle centraline ARPA normate.
I Medici di Famiglia per l’Ambiente sostengono pienamente l’adozione delle centraline Ancler da parte del Comune di Frosinone,al fine di indirizzare la ricerca clinica nelle diverse zone della città alla prevalente incidenza delle PM2,5 e PM 1, le più pericolose. Poco interessa per la salute dei cittadini, se trattasi di mezzi normati o meno. L’assenza di normativa non è indicativa di mancanza di bontà della strumentazione. A tal proposito si ringrazia l’Arpa che ha,in maniera indiscussa,avvalorato tale concetto. Le malattie non vengono salvaguardate dall’esistenza di una normativa che burocraticamente o amministrativamente ha prediletto l’una o l’altra metodica. E’ possibile che nel futuro le amministrazioni possano optare per altri nuovi sistemi di misura, compreso ANCLER. La bocciatura avrebbe avuto un senso se avesse messo in discussione il metodo ed il risultato di indagine, non la mancanza di una normativa.
L’allarme e l’emergenza continua certificata quotidianamente dall’ARPA in un territorio Sito di Interesse Nazionale per l’inquinamento e a rischio di pesatissime sanzioni pecuniarie dall’Europa per la pessima qualità dell’aria, di tutto necessita fuorchè di sterili disquisizioni su normative burocratiche che poco rigurdano la pubblica utilità. La rete delle centraline pone, indubbiamente, il Comune di Frosinone all’avanguardia rispetto lo studio della qualità dell’aria al fine della salvaguardia della salute umana.
A sostegno di quanto espresso si richiama quanto riportato a pag.10 della Consulenza Tecnica voluta dalla Procura della Repubblica di Frosinone in merito alla qualità dell’aria della Provincia: “Ogni piano o programma, perché abbia qualche probabilità di successo, deve poter far conto della disponibilità di un’adeguata informazione al pubblico (ndr : informazione al pubblico non significa “ingenerare nella popolazione un allarme non giustificato”). Qualsiasi sistema di controllo e di previsione dello stato della qualità dell’aria altro non è che un sistema che consente a tutti di capire quali siano i livelli di inquinamento, quali porzioni di territorio siano coinvolte, quali siano le ragioni delle criticità e cosa può essere fatto per diminuire la pericolosità degli eventi previsti.
Visto che tutti nell’ambito delle proprie competenze e possibilità, potranno contribuire al comune obiettivo di mantenere sempre più vivibile l’atmosfera che ci circonda.” I Medici di Famiglia per l’Ambiente lanciano un vero allarme verso la sottostima della misurazione delle particelle fini PM 2,5 e PM1 da parte delle tradizionali centraline ARPA,causa di non corretta rappresentazione del reale rischio malattia e morte. L’obiettivo per noi tutti, che le centraline ANCLER colmino tale conclamata insufficenza. I Medici ravvisano che,ai fini preventivi sulla salute,l’accanirsi sull’esistenza o meno di normativa costituisca un’ulteriore cecità dell’attività umana,che, al pari dell’inquinamento, può soltanto precipitare una situazione già grave”.
Dott.ssa Marzia Armida – Presidente dell’Associazione
Dott.ssa Teresa Petricca – Responsabile Scientifico dell’Associazione
Dott. Giovambattista Martino – Coordinatore dell’Associazione