Avevano promesso nuove azioni nel caso di ulteriori ritardi nel pagamento degli stipendi e cosi è stato. A distanza di quasi un mese dalla manifestazione svolta a Colleferro sotto la sede di Lazio Ambiente, le RSU tornano all’attacco e mettono in atto uno sciopero a oltranza destinato a durare fin quando non verrà chiarita la nebulosa situazione relativa al prosieguo dell’attività aziendale, nell’attesa ovviamente anche della liquidazione totale delle mensilità ancora da ricevere.
Braccia incrociate e cantieri bloccati da parte dei lavoratori: la protesta stavolta raggiunge uno step superiore e le strade delle città servite dalla raccolta di Lazio Ambiente cominciano a riempirsi di rifiuti. Un’azione forte che, nella speranza dei delegati sindacali, potrebbe portare a qualche decisione drastica che stabilizzi finalmente la situazione a breve termine, nell’attesa di conoscere il futuro al quale andranno incontro i circa 400 lavoratori impiegati nella società.
I sindaci dei Comuni non morosi nella serata di ieri hanno altresì fatto sentire – anche qui con ovvie ragioni – la loro voce: la sospensione del servizio ha riguardato infatti anche i comuni in regola con i pagamenti e sarà proprio tramite quelle istituzioni “senza macchia” che dovrà iniziare il dialogo per riallacciare i fili di un rapporto arrivato ormai ai titoli di coda. Un volano imprescindibile potrebbe rivelarsi quello di una data certa riguardo la creazione del nuovo consorzio, per il quale continuano alacremente i lavori ma ancora non è stata comunicata una data ufficiale di messa in campo.
Di seguito il comunicato ufficiale diramato dalle RSU: