Quella nella foto è l’etichetta di una birra artenese. E’ la Zona Cesarone, una birra nata da quattro mastri birrai di Artena: Alessandro Veglianti, Fabio Ricciteli, Matteo Botteri e Riccardo Pincarelli.
Dopo aver frequentato il corso di “mastri birrai e degustatori” organizzato dal Progetto Artena, diretto dal Dottor Stefano Serafini, abbiamo potuto mettere in pratica questa passione condivisa. Quello che raccontano questi ragazzi – praticamente cresciuti tutti e quattro al Centro Storico- è la storia di un progetto formativo nato e cresciuto nella città di Artena.
Questo corso ha consentito a settanta persone, provenienti da diverse parti d’ Italia, di attuare un’esperienza formativa di alto livello, capace di elargire strumenti e competenze utili a rafforzare le produzioni locali.
Il primo corso – spiega la pagina del Progetto Artena – ha avuto luogo con cadenza settimanale dal 27 febbraio al 5 giugno 2013, presso il Granaio Borghese di Artena. Per gli studenti residenti nel borgo di Artena la frequentazione è stata gratuita. La didattica è stata gestita dall’Associazione Degustatori Birra (ADB) Lazio, organizzazione di ampia esperienza e fra le migliori a livello nazionale, alla quale abbiamo affiancato la partecipazione di alcuni tra i più noti birrai del centro Italia, nonché una serie di visite presso i loro stabilimenti.
La Zona Cesarone, presentata per la prima volta al pubblico nel 2015, contiene ingredienti a chilometro zero, come il miele artenese e il suo nome è un omaggio a una persona importante per il centro storico: Cesare Angelini, il gestore dell’unico bar del paese vecchio, scomparso qualche anno fa. Questi quattro ragazzi hanno dato un segnale: voler sviluppare il paese, ampliando le proprie competenze e conoscenze. Un modo per promuovere progettualità concrete, quello offerto dal corso di mastri birrai, che dimostra quanto sia fattibile la strada del recupero di una città, attraverso la formazione professionale dei suoi abitanti.
Per quanto riguarda la situazione del borgo e in generale del paese, i giovani produttori della Zona Cesaronepercepiscono delle mancanze: Nel vecchio borgo di Artena mancano una serie di servizi essenziali per i residenti. Gli anziani fanno fatica nella loro vita di tutti i giorni e in generale mancano servizi alle persone. Manca un ragionamento generale sulla qualità della vita per i residenti. Il nostro centro va vissuto tutto l’anno per capire il più a fondo possibile le sue problematiche. Non basta venirci d’estate. Sono quarant’anni che manca un progetto politico preciso per la parte vecchia.
In questa mancanza diverse case al centro storico iniziano a crollare e i vicoli lottano contro l’abbandono: il problema è che alcuni vicoli -continuano i mastri birrai – iniziano ad essere abbandonati, dovrebbe essere un campanello d’allarme per la politica, le associazioni e i residenti. Il Circolo in piazza della Resistenza offre un punto di ritrovo quotidiano perché è aperto sette giorni su sette. Per chi vuole fare altre attività c’è la sede dell’Arci in del Municipio.
I quattro mastri birrai continuano a vedersi saltuariamente, cercando di resistere alle difficoltà logistiche e monetarie di un simile progetto che necessita di spazi adeguati e risorse economicheper potersi sviluppare.
Fino ad oggi i mastri birrai si sono autofinanziati e hanno continuato ad attingere a risorse personali ma si arriva fino a un certo punto. E’ il riconoscimento della loro progettualità a mancare. Nell’attesa, lo spirito d’iniziativa dei mastri birrai continua a fermentare.