Il managment della “Cesare Fiorucci SPA” ha comunicato ai lavoratori che l’anno 2017 si è chiuso con 25 milioni di perdite, che si aggiungono agli oltre 200 milioni di perdite degli ultimi anni. Il bilancio 2017 della società non risulta essere stato ancora presentato alla Camera di Commercio.
“Avevamo ragione noi comunisti – si legge in un comunicato pubblicato dal Partito Comunista dei Castelli Romani sulla propria pagina Facebook-: la firma dell’accordo truffa da parte dei sindacati collaborazionisti con l’azienda è stato un clamoroso errore, poiché tutti i sacrifici imposti ai lavoratori (cassa integrazione guadagni straordinaria, riduzione di diritti, di orario e di salario) sono stati assolutamente inutili. La verità è che nel 2017 la Fiorucci ha esternalizzato le fasi della produzione, comprando prodotti finiti da etichettare piuttosto che materie prime da lavorare.
Anche un bambino potrebbe spiegare all’incapace managment della Fiorucci che in questo modo si comprimono i margini e la redditività, si riduce il lavoro in azienda e si arriva inesorabilmente a pesanti perdite, che saranno – come sempre – riciclate con operazioni di transfer pricing nel bilancio consolidato mondiale della multinazionale spagnola/messicana.
Parallelamente alcune produzioni, come quella dei wurstel, sono state spostate in Spagna, chiarendo le vere politiche che stanno attuando gli spagnoli ai danni delle produzioni degli stabilimenti italiani, togliendo il lavoro ai lavoratori della sede di Santa Palomba. L’azienda ha ridotto gli investimenti, mentre continuano gli sprechi con benifit per i dirigenti incapaci e sperperi di ogni tipo (ad esempio, il costo di affitto di 200.000 euro l’anno per le piattaforme di deposito di carne congelata a Monterotondo e a Fiano Romano, mentre gran parte del reparto di stoccaggio del congelato di Santa Palomba è inutilizzata).
Inoltre, a causa di ricette sbagliate, nel 2017 sono stati buttati al macero quasi 4.000 quintali di salumi per un valore di diversi milioni di euro: un esperimento non riuscito di salame per i celiaci senza farina di latte, con una polverina “magica” che non ha legato con il salame.
I risultati disastrosi delle politiche del managment della Fiorucci sono sotto gli occhi di tutti i lavoratori: la maggior parte degli impianti di produzione sono spenti, la produzione è ferma, le vendite sono ai minimi storici. Chi pagherà il conto dell’ennesima gigantesca perdita di bilancio? Solo i lavoratori con enormi sacrifici: cassa integrazione guadagni straordinaria a rotazione per 4 giorni al mese, pesante riduzione di diritti, di orario e salario. L’azienda ha, inoltre, comunicato di aspettare la promessa riforma delle pensioni (la cosiddetta quota 100) per ridurre il personale e cacciare tutti i lavoratori anziani.
Scandalosa è la posizione dei sindacati collaborazionisti, che hanno firmato accordi indecenti, in cambio dell’assunzione di propri parenti e amici nelle cooperative esterne che tolgono il lavoro proprio ai lavoratori della Fiorucci che essi dovrebbero rappresentare. Tali sindacati collaborazionisti si limitano a scrivere ridicoli comunicati, riportando pedissequamente i nuovi lunghi elenchi di spese folli e sprechi comunicati dall’Amministratore delegato (nuove assunzioni di costosi dirigenti e società di consulenza dalla Spagna), senza organizzare alcuna iniziativa di lotta. Anzi, RSU e managment Fiorucci si sono già accordati per un incontro a luglio, per fare il punto della situazione sulle nuove spese folli e per torchiare ancora di più i lavoratori.
Analizzando tutte le carte della Fiorucci si rimane allibiti: mentre ai lavoratori vengono imposti dall’azienda e dai sindacati collaborazionisti sacrifici enormi, i padroni se la spassano nei paradisi fiscali e in località di lusso esagerato (ad esempio, il presidente onorario della Fiorucci SPA ha la residenza nel Principato di Monaco e il domicilio in una delle esclusive ville sull’Appia Antica).
In questo contesto, l’accordo tra il managment spagnolo della “Cesare Fiorucci SPA” e i sindacati collaborazionisti italiani per coprire con la cassa integrazione guadagni straordinaria (fondi pubblici italiani dell’INPS) la palese incapacità del managment spagnolo rappresenta una palese truffa ai danni dello Stato Italiano.
Il Partito Comunista dei Castelli Romani sarà sempre a fianco dei lavoratori Fiorucci, che sono preoccupatissimi per le dissennate e fallimentari politiche della direzione aziendale, dettate solo dagli interessi della multinazionale spagnola, e propone ai lavoratori di organizzare uno stato di agitazione permanente per ridare dignità al lavoro e un futuro alla “Cesare Fiorucci SPA”.