Nelle ultime 24 ore, i Carabinieri della Compagnia Roma hanno passato al setaccio i quartieri Prati e San Pietro eseguendo mirati controlli alle attività commerciali e alle aree maggiormente frequentate da turisti. L’intensa attività ha portato all’arresto di due persone e ha permesso di scoprire numerose violazioni relative a carenze igienico-sanitarie e lavoro irregolare all’interno di due ristoranti.
In manette, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, è finito un 47enne del Marocco, senza fissa dimora e con precedenti, sorpreso dai Carabinieri, all’interno del giardino pubblico di via Lepanto, a cedere alcune compresse di Rivotril (farmaco di benzodiazepine) ad un tossicodipendente. Nelle sue tasche nascondeva altre 19 compresse dello stesso farmaco e denaro contante, provento dello spaccio.
I Carabinieri hanno anche arrestato un altro cittadino marocchino, 25enne, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, bloccato subito dopo aver asportato 406 euro dal registratore di cassa di un negozio di abbigliamento di via Cola di Rienzo, approfittando della distrazione dei dipendenti, intenti a servire i clienti.
Infine, i Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro, unitamente ai colleghi del N.I.L e dei N.A.S., hanno proceduto a specifici controlli alle attività commerciali della zona.
All’interno di un ristorante di via della Meloria, i Carabinieri hanno riscontrato carenze igienico-sanitarie e igienico-strutturali, l’inosservanza della procedura H.A.C.C.P., la presenza di alimenti privi di informazioni di tracciabilità, l’impiego di manodopera irregolare nonché l’omesso versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per aver impiegato due lavoratori “in nero”. Al titolare dell’attività, 60enne originario della provincia di Messina, è stato intimato di mettersi in regola per evitare la sospensione dell’attività imprenditoriale e gli è stata comminata una sanzione amministrativa complessiva di oltre 9.000 euro.
Stessa intimazione al titolare di un ristorante di via Borgo Pio dove è stato riscontrato l’impiego di un lavoratore “in nero”. Sanzioni amministrative, in questo caso, per 4.000 euro.