EQUI DIRITTI: DISCUSSA ALLA REGIONE LAZIO LA MOZIONE PER IL SUPERAMENTO DELLA CONTRADDITTORIA NORMA SULLA “DOPPIA CONFORMITA’” E’ stata discussa il 27.6.2018 presso il Consiglio Regionale del Lazio la mozione presentata dal Consigliere G. Righini in ordine alla modifica della “doppia conformita’’, paradossale barriera che di fatto impedisce ai cittadini di poter regolarizzare il proprio immobile seppur costruito in zone urbanizzate, antropizzate e’ soggette al dovuto aggiornamento dello strumento urbanistico .
– “ E’ dalla nostra nascita che, sostenendo la necessita’ di apportare una giusta modifica all’art. 36 del D.P.R. 380/2001 presentiamo al vaglio dei consiglieri della Regione Lazio proposte per il superamento dell’insensata norma della doppia conformita’” – dichiara Cristina Milani presidente del Comitato Equi Diritti che continua – “ Da sempre definiamo la vigente normativa sulla doppia conformita’ un vero e proprio “cappio al collo” sia per tutti i cittadini che vorrebbero regolarizzare la propria abitazione, sia per le Amministrazioni Comunali che, dalla stessa norma “strangolate”, sono costrette a rigettare le istanze di sanatoria anche in tutte quelle zone che compromesse ed urbanizzate sono di fatto parte integrante del tessuto urbano”. – continuano da E.D. “ E’ insensata una norma che prevede la demolizione di un immobile laddove e’ consentita la sua ricostruzione, solo perche’, tale struttura oggi conforme all’attuale strumento urbanistico, non lo era all’epoca della sua realizzazione.
Riteniamo sia sconcertante che a distanza di ben 17 anni nessuno abbia modificato una norma che si e’ dimostrata nel corso di questo lungo periodo, incongruente, antieconomica, incomprensibile e altamente inquietante sotto il profilo del danno ambientale in quanto quella grande quantita’ di calcinacci, residui di insensate demolizioni, dovranno essere adeguatamente smaltiti. Ci auspichiamo che il buon senso accompagni il Consiglio Regionale tutto, affinche’ venga data vita ad una proposta di Legge d’iniziativa Regionale da presentare in parlamento” – “Demolire per poi ricostruire cui prodest?” – concludono dal Comitato.