Il 1° luglio 2018 sono scaduti i termini previsti dalla legge per il completo rientro dell’aeroporto di Ciampino nei limiti previsti dalla Normativa nazionale sull’inquinamento acustico (8 anni dall’approvazione della zonizzazione acustica aeroportuale avvenuta il 1° luglio 2010).
“La normativa vigente contro l’inquinamento acustico è tuttora inapplicata nell’aeroporto di Ciampino e i rapporti mensili prodotti dalle centraline acustiche di Arpa Lazio, mese per mese dall’aprile 2012, indicano che i limiti di legge sono ampiamente superati, sia di giorno che di notte, certificando che l’aeroporto è fuorilegge”, spiega il Comitato Aeroporto Ciampino.
“L’incremento del numero di voli – continua – è iniziato nel 2000 con l’arrivo delle prime compagnie low cost e, in pochi anni, si è avuto un aumento del 300% del numero dei voli e del 600% dei passeggeri. Il numero di passeggeri annui è passato da meno di un milione a oltre 5 milioni, per arrivare al massimo storico di 5.885.000 nel 2017, con oltre 54.000 voli annui (una media di 150 al giorno).
I cittadini e il territorio di Ciampino (dove la pista dell’aeroporto si trova, da oltre 100 anni, a 150 metri dalle case), Roma VII Municipio e Marino sono da molti anni sottoposti a un pesante inquinamento dovuto all’eccessivo numero di voli. Il rumore aeroportuale è usato dalla legge nazionale (Legge n. 447/1995 e Decreti collegati) e dai Trattati internazionali che regolano la navigazione aerea e gli aeroporti, come parametro di riferimento per limitare l’inquinamento complessivo degli aeroporti e del traffico aereo.
Attraverso la regolamentazione dell’inquinamento acustico (“zonizzazione acustica aeroportuale”) viene determinato il numero massimo di voli che un aeroporto può sopportare, superato il quale è previsto il ricorso alla riduzione del traffico aereo fino al rientro nei limiti di legge. Per questa ragione, i grandi interessi e i poteri distorti che ruotano intorno al trasporto aereo hanno fatto si che a Ciampino la “Zonizzazione acustica aeroportuale” sia stata realizzata il 1° luglio 2010, con 10 anni di ritardo e dopo centinaia di esposti dei cittadini alla Magistratura, promossi dal nostro Comitato.
Da questa data è cominciato il conto alla rovescia che, in 8 anni, doveva portare alla drastica riduzione del numero dei voli e al completo rientro nella legalità dell’aeroporto. Il conto alla rovescia è arrivato allo zero ma invece di ottenere il rientro nei limiti di legge, si è registrato nell’aeroporto di Ciampino il massimo numero di passeggeri di sempre, nonostante che due indagini epidemiologiche, condotte dal Servizio Sanitario Regionale nel 2009 (indagine “S.E.R.A.”) e nel 2012 (indagine “S.Am.Ba.”), abbiano certificato la presenza di conseguenze sanitarie su adulti e bambini residenti nei comuni di Ciampino e Marino a causa dell’inquinamento aeroportuale.
Il conto alla rovescia nell’aeroporto di Ciampino è arrivato a zero, insieme alla credibilità delle istituzioni. Chiediamo ai Ministri competenti dell’Ambiente e dei Trasporti di intervenire per il ripristino della legalità”.