Cronaca

Largo Chigi, arrestati due clonatori di Bancomat

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Due persone sono state arrestate dai Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina perché sorprese mentre smontavano apparecchiature per la clonazione da uno sportello ATM nel centro di Roma. Si tratta di due cittadini bulgari di 26 e 28 anni, arrestati a Largo Chigi dove avevano preso di mira lo sportello per prelevare contante posto vicino all’edicola.

Sullo sportello bancomat i due avevano applicato uno skimmer, usato per catturare e archiviare i codici contenuti nella banda magnetica delle carte di pagamento e una telecamera per carpire il pin digitato sulla tastiera.

L’arresto è frutto di una meticolosa attività di controllo messa in atto dai Carabinieri nel periodo estivo nel centro della Capitale. Nel mirino dei militari, oltre a borseggiatori, scippatori e rapinatori di attività commerciali, ci sono infatti soprattutto gli autori dei cosiddetti “reati canaglia”: autori di artifici e raggiri che colpiscono i più deboli o ignari cittadini che in questi giorni d’estate affollano le vie del Centro Storico. In tale contesto, l’attenzione dei militari è rivolta agli sportelli bancomat che, soprattutto nel fine settimana, vengono manomessi da bande di clonatori, principalmente cittadini dell’Est Europa, per rubare i codici delle bande magnetiche e i PIN delle carte di credito e bancomat degli inconsapevoli utilizzatori.

I Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, ormai specializzati nel contrasto a questo tipo di reato, hanno effettuato un servizio di osservazione a distanza fino a quando, in tarda serata sono riusciti a individuare i due stranieri che si erano avvicinati con fare sospetto per ritirare le apparecchiature posizionate precedentemente. A seguito della perquisizione personale i militari hanno rinvenuto 4 apparecchiature skimmer device complete; 2 pc portatili, contenenti dati e immagini di codici pin e pan illecitamente carpiti; 4 carte credito frutto di clonazione; materiale idoneo per la realizzazione di impianti per la captazione di dati dalle carte di pagamento.

Una volta ammanettati, i due cittadini bulgari sono stati accompagnati in caserma e trattenuti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo, mentre la sofisticata attrezzatura è stata sequestrata.