Nel periodo più caldo dell’anno continuano gli scioperi di Ryanair. Per il trasporto aereo in Europa, e quindi in parte anche nel resto del mondo, venerdì 10 agosto migliaia di turisti potrebbero avere problemi a raggiungere la loro destinazione per le vacanze. I piloti di Belgio, Germania, Irlanda, Olanda e Svezia, infatti incroceranno le braccia.
Lo sciopero creerà disagi ai passeggeri che devono recarsi o tornare dai Paesi aderenti alla protesta, ma è verosimile che disagi e ritardi possano verificarsi in tutta la rete del network Ryanair. I piloti hanno deciso quasi all’unanimità di compiere azioni, compresi possibili scioperi. La compagnia low cost ha per il momento annullato 104 voli in partenza e in arrivo in Belgio, 22 da e per la Svezia e 20 dall’Irlanda. L’adesione della Germania è stata decisa solo oggi con il sindacato tedesco Cockpit che ha indetto lo sciopero per i 400 piloti tedeschi operativi per la Ryanair nei 10 aeroporti della nazione.
La società, in una nota ufficiale, definisce lo sciopero del 10 agosto «irresponsabile e ingiustificato»: «Sta sconvolgendo i clienti danneggiando gli affari e il valore delle azioni di Ryanair. Ci scusiamo sinceramente». L’azienda precisa inoltre che «tutti i clienti sono già stati avvertiti via email o sms e saranno ri-protetti su altri voli Ryanair o rimborsati». Le tensioni con il personale si sono intensificate da quando Ryanair ha annunciato la decisione di tagliare del 20% la sua flotta nella base di Dublino in vista della stagione invernale, portando il numero di aerei da 30 a 24. La decisione mette a rischio 300 posti di lavoro. La compagnia low cost ha motivato la scelta con il calo delle prenotazioni e delle tariffe aeree in seguito ai recenti scioperi da parte dei piloti irlandesi.
Le sigle sindacali, dal canto loro, chiedono a Ryanair di «cambiare il proprio modello di relazioni con i dipendenti» e parlano di una «campagna di intimidazione» nei confronti della protesta. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” una vera e propria dichiarazione di guerra Pertanto vi consigliamo di controllare sui siti ufficiali degli aeroporti lo stato del vostro volo per restare indenni.