“Dopo i fatti di Genova tutti siamo chiamati alle nostre responsabilità. Il Ponte di Ariccia va immediatamente chiuso al traffico e ai pedoni e l’Anas deve effettuare immediatamente gli urgentissimi lavori di manutenzione, già finanziati per 5 milioni di euro ed appaltati”. E’ l’allarme lanciato dal Partito Comunista dei Castelli Romani, che dopo i tragici fatti di Genova punta il dito su una delle infrastrutture sotto la lente d’ingrandimento nella zona castellana.
“Non c’è bisogno di aspettare un’altra tragedia – prosegue il comunicato -. Il Ponte di Ariccia è già attenzionato dal 2010, con divieto di transito del traffico pesante e dei mezzi pubblici. Il cemento armato rosicchiato dal tempo, i tiranti consunti dalla ruggine. Il ponte monumentale di Ariccia rischia di cedere sotto il peso degli anni, del continuo traffico di veicoli, di sgretolarsi in caso di terremoto.
La relazione depositata nel 2015 dall’Anas non lascia dubbi sulle condizioni dei 270 metri che uniscono i Castelli Romani.
Il quadro è veramente drammatico. Agli “evidenti fenomeni di ammaloramento superficiale del calcestruzzo” si accompagna la “totale assenza di ferri di armatura” in alcune parti del viadotto. Ancora: “Risultano ossidati anche i tiranti e i loro ancoraggi. Alcuni sono recisi o rotti”. Impossibile, inoltre, tacere sul rischio di un collasso “in occasione di un evento sismico”.
Inoltre, la relazione del 2015 evidenziava il rischio del collasso della soletta, con un pericolo per tutta la struttura. Costruito nel 1847 da papa Pio IX, distrutto dalle truppe tedesche nel 1944 e rimesso in piedi due anni più tardi in modo indecente dal Genio Civile, dopo il parziale crollo del 1967 il viadotto è stato parzialmente ricostruito usando il cemento armato, che all’epoca di Pio IX non esisteva. Un “rattoppo” datato che non basta più a garantire la tenuta di un’opera dalla storia più che travagliata.
Il Comune di Ariccia ha già trovato un accordo con Anas per l’adeguamento sismico e strutturale del ponte di Ariccia. Un intervento strutturale importante per 5 milioni di euro gestito da Anas. Una ditta si è già aggiudicata la gara, ma i lavori non partono. Il Partito Comunista dei Castelli Romani esige l’immediata chiusura del Ponte di Ariccia per motivi precauzionali e l’inizio dei lavori di manutenzione, già finanziati per 5 milioni di euro da Anas ed appaltati.
Il Partito Comunista invita tutti i Sindaci dei Castelli Romani ad intervenire su questo importantissimo problema, che non può essere ridotto ad una triste e sterile polemica “paesana” tra l’attuale Sindaco di Ariccia e il suo predecessore. Il Partito Comunista dei Castelli Romani interesserà di questo gravissimo problema anche la Prefettura di Roma, l’Area metropolitana, la Regione Lazio, il Ministero delle Infrastrutture e il Ministero dell’Interno. Ognuno si assuma con impegno e determinazione le proprie responsabilità”.