Di seguito, la nota del PCI dei Castelli Romani, a dir poco contro a una novità introdotta. Scopriamone di più:
MARINO. IL SEGRETARIO DEL PCI, ENDERLE: Sulla Sagra dell’Uva 2018 denunciamo il vuoto culturale e l’incapacità amministrativa.
Gli Enti territoriali, quindi anche i Comuni, adottano scelte e atti amministrativi che rispondono o a prescrizioni ed emergenze (per indicazione dei Prefetti, o per attuazioni di leggi regionali, etc), oppure per realizzare programmi amministrativi, di solito presentati durante le campagne elettorali. Ora, siamo in presenza, a Marino, di un fatto che Sindaco e Giunta M5S, non hanno avuto l’obbligo di attuare perché emergenza, non hanno dovuto attuare perché imposto dalla Regione, e, addirittura, non hanno neppure scritto nel loro programma elettorale e di governo locale. Nessuna circostanza, obbliga Sindaco e Giunta – né amministrativa, né emergenziale, né politica – a mettere un biglietto di ingresso per fruire, per vivere la Sagra dell’Uva! Già questo è una enormità.
Assurdità della paventata scelta amministrativa, che va contro vari interessi e diritti, ma che si profila, secondo noi comunisti, anche come una azione anticostituzionale de facto! Quanto è l’ingresso, per entrare alla “Festa de Noantri” a Trastevere? Quanto costa il biglietto per il Carnevale di Albano o Frascati? Quanto era il ticket per assistere all’Infiorata di Genzano? E il biglietto per la Sagra del Uva e del Vino di Velletri? Tutti lo stesso costo: ZERO. Il perchè è semplice: perché una festa popolare, che si connota come tale proprio dall’afflusso di persone partecipi, sia cittadini marinesi che dalla provincia e da Roma, già “funziona” perché ci si ritrova. Cosa accresce e differenzia una edizione della Sagra da un’altra? Anche qui è semplice: abbiamo sempre chiesto di rivitalizzare il Comitato della Sagra, perché seppur coordinato dall’assessore alla cultura e turismo, è stato nel tempo la fucina di idee, programma e ricerca di tasselli per eventi e sponsor sostenitori (per prestigio e convenienza). Tutto questo si è capaci di farlo? Nella conferenza stampa della scorsa edizione Vittorio Nocenzi, ricordò la Sagra gestita da un gruppo di giovani; e, in modo differente, si possono ricordare, con la medesima qualità partecipativa, una Sagra presieduta – a titolo completamente gratuito – dall’indimenticato Nanni Loy. Ecco sono solo due esempi di successi pieni della Sagra, dove, ripetiamo, una buona parte viene già dalla presenza popolare e l’altra parte dalla partecipazione attiva e dalle idee proposte e/o adottate da chi amministra.
Per fare questo, non servono né miracoli né ticket, occorre umiltà d’ascolto, e capacità amministrativa. Francamente, anche in questo frangente, questo sindaco e questa giunta M5S stanno dimostrando una incapacità amministrativa. Purtroppo aggiunta, da una aggravante: il vuoto culturale. Infatti non c’è uno straccio di giustificazione plausibile a questa scelta cervellotica del biglietto di ingresso alla Sagra! I Comunisti sono contrari. Ora e dopo. Viva la cultura, viva il popolo, viva la Sagra dell’Uva!