Roghi tossici, colonne di fumo e miasmi. Per gli abitanti di Centocelle sono questi i ricordi collettivi dei primi giorni del 2017. Immagini comuni e memorie di un anno cominciato con un incendio in un’area del parco archeologico di Centocelle. Quelle fiamme hanno portato in superficie rifiuti di ogni tipo, quei roghi hanno fatto crescere indignazione e consapevolezza attorno a un’emergenza ambientale che continua ancora oggi. E’ di pochi giorni fa l’ordinanza di chiusura della Sindaca Virginia Raggi che conferma l’interdizione di alcune aree, come quella del Canalone Mussolini e dispone la chiusura al pubblico degli accessi vicino alla Casilina.
Per il Pac Libero, comitato che riunisce attivisti e residenti della zona, la chiusura è tollerabile solo come “toppa” ad una emergenza, prima di una bonifica, ma a più di due mesi circa dalla consegna dei risultati delle analisi questa soluzione è inaccettabile – fanno sapere gli attivisti del comitato sulla loro pagina Facebook – soprattutto perché i roghi continuano ad esserci e la nostra salute resta in perenne pericolo, nonostante l’assessore Dario Pulcini avesse speso da poche settimane 200mila euro di soldi pubblici per rimuovere rifiuti superficiali e mettere in sicurezza l’area.
Lo stato d’inquinamento ambientale del parco era stato reso noto proprio dal Pac Libero che, con diverse iniziative e sopratutto con la presentazione dei risultati delle analisi indipendenti condotte dal Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, ha denunciato pubblicamente la presenza di metalli pesanti nel terreno, sopra i limiti di legge per le aree verdi. Altra criticità e fonte di contaminazione sono gli autodemolitori della Togliatti. Nonostante l’ordinanze di chiusura firmate dall’ingegner Laura D’aprile, responsabile della direzione rifiuti, risanamento e inquinamento di Roma Capitale, gli sfasciacarrozze continuano a operare in modo illecito nella zona del parco.
Il comitato Pac libero ha fatto sapere che mercoledì 28 novembre, alle ore 18, ci sarà un’assemblea straordinaria al Csoa Spartaco, per discutere con le realtà del territorio le prossime azioni da metter in campo. Fino ad’ora l’attenzione e l’informazione sullo stato del parco è stata fatta dall’associazionismo e dalla società civile. Dunque, oltre le ordinanze, gli abitanti di Centocelle chiedono la bonifica dell’area, azioni concrete per il risanamento del parco, la sua fruibilità. Chi abita in quella zona vuole poter tornare a dire di vivere vicino a un parco archeologico e non di trovarsi nella terra dei fuochi della Capitale.