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Trenitalia, tratta Roma-Cassino: la lettera di un pendolare stufo dei continui ritardi

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bracciano uomo treno

Ritardi e disservizi vari. Queste le rimostranze di un utente che quotidianamente, per lavoro, percorre la tratta Roma-Cassino. Il pendolare si lamenta di come il viaggio sia sempre più simile a una vera e propria Odissea a causa dei continui ritardi.
Di seguito, il testo integrale che ci ha inviato:

“Cara Trenitalia, se mi leggi devi sapere che non ho neppure perso tempo ad approfondire il progetto legato all’Alta velocità sulla tratta Roma-Cassino. Parlo a nome di tutti quei poveri pendolari che nonostante partano con largo anticipo, nove volte su dieci finiscono per arrivare tardi a lavoro, magari rischiando anche il posto per la poca serietà dimostrata al datore di lavoro o arrivando tardi a una lezione universitaria o peggio ancora a un esame. Chi è più fortunato trova comprensione, ma comunque non è sempre giustificato il ritardo per colpa vostra!

Dovreste pensare a garantire i servizi che offrite: c’è gente che paga profumatamente e regolarmente abbonamenti e biglietti per viaggiare spesso al buio, in ritardo, in qualche vagone che prende fuoco, e con treni che partono con “”na scarpa e ‘na ciavatta”, volgarmente parlando… si rompono a metà strada o ci mettono il doppio del previsto perché si fermano ogni “tre per due” per riprendere fiato, poi per dare “precedenza ad altro treno”. Quando dite all’altoparlante che vi scusate per il disagio, avete idea del vero disagio che procurate a chi sta dall’altra parte? E al disagio anche di chi lavora per voi, spesso oggetto di insulti nonostante stia alle stesse nostre condizioni? Se ci fosse un altro modo per arrivare a destinazione, certo non vi regalerei neppure un centesimo… siete, a parer mio, l’esempio di un Paese che potrebbe offrire cento, ma preferisce arrendersi”.

Questo il testo della lettera che ci ha inviato. E voi, cosa ne pensate delle sue parole e della tratta Roma-Cassino? Raccontateci le vostre esperienze di viaggio.