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Castelli Romani solo al 55% di differenziata, l’allarme del PC: “Spese eccessive e troppi sperperi”

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Colleferro, dal 13 luglio via al nuovo calendario della raccolta porta a porta

Luci e ombre dei dati 2017 sulla raccolta differenziata secondo il report pubblicato dal Partito Comunista dei Castelli Romani, che spiegano la situazione nel dettaglio attraverso un comunicato.

“Per monitore lo stato della raccolta differenziata nei comuni dei Castelli Romani ripresentiamo il DIFFERENZIOMETRO, utilizzando i dati ISPRA e quelli dei Certificati di Conto Consuntivo dal 2010 al 2017”, si legge -.

“I dati del 2017 segnano un forte incremento della raccolta differenziata nei comuni dei Castelli Romani, che complessivamente passa dal 46,2% al 55,6%. In alcuni Comuni siamo, però, molto lontani dall’obiettivo del 65% di raccolta differenziata previsto dalla legge.

Oltre ai 9 comuni dei Castelli Romani che conferivano nella discarica di Roncigliano (Albano, Ariccia, Ardea, Lanuvio, Genzano, Nemi, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, Marino), abbiamo analizzato anche i comuni di Pomezia, di Ciampino e di Velletri.

Castel Gandolfo è diventato il comune più virtuoso, arrivando nel 2017 con il Sindaco Monachesi al 72% di raccolta differenziata.

Nel 2017 sale in modo significativo la raccolta differenziata anche nei comuni di Albano (dal 29% al 64%), di Lanuvio (dal 36% al 68%), di Rocca di Papa (dal 60% al 66%), di Pomezia (dal 47% al 64%) e di Velletri (dal 60% al 71%).
Si confermano con ottimi livelli di raccolta differenziata i comuni di Ariccia (69%), di Genzano (67%) e di Ciampino (59%).

Arrivano poi le note dolenti dei dati 2017 sulla raccolta differenziata:
– Ardea scende dal 43% al 38% (Sindaco Savarese 5 stelle)
– Marino cala dal 24% al 21% (Sindaco Colizza 5 stelle)
– Nemi è fermo al 3% (Sindaco Bertucci lista civica).

Questi comuni dei Castelli Romani sono, quindi, lontanissimi dall’obiettivo del 65% di raccolta differenziata previsto dalla legge e, per tale motivo, i rispettivi Sindaci verranno denunciati alla Corte dei Conti per il mancato rispetto delle leggi nazionali.

In termini di spesa, nel 2017 la spesa complessiva per il servizio rifiuti è stata molto rilevante e, per la prima volta dal 2010, in leggero calo: 69,3 milioni di euro (-3,4%) per i comuni dei Castelli Romani analizzati.

Nel 2017 alcuni comuni hanno effettuato dei risparmi di spesa, rispetto al 2016. In particolare, Castel Gandolfo ha ridotto l’impegno di spesa di 17 euro per abitante, Velletri e Ciampino di 16 euro per abitante, Ardea di 11 euro per abitante, Pomezia di 9 euro per abitante, Rocca di Papa di 6 euro per abitante, Marino di 2 euro per abitante.

In sintesi, i dati evidenziano che la chiusura della discarica di Cerroni a Roncigliano (30 giugno 2016) ha fornito una forte spinta alla raccolta differenziata, determinando una riduzione della spesa nella gestione dei rifiuti nei Castelli Romani.

Gli altri comuni esaminati (Albano, Ariccia, Lanuvio, Nemi, Rocca di Papa) nel 2017 hanno continuato ad aumentare la spesa per il servizio dei rifiuti, nonostante la necessità sociale di applicare risparmi virtuosi al fine di evitare ulteriori aumenti delle tasse sui rifiuti, specialmente dopo un lungo periodo di crisi economica.

Ma l’analisi dei dati e il benchmark tra i diversi comuni hanno fatto emergere differenze di spesa clamorose e assolutamente non giustificabili tra i diversi enti locali.

Il comune più virtuoso in termini di spesa è Velletri, che nel 2017 presenta un impegno di spesa di 154 euro per abitante.

Seguono con più bassi livelli di spesa per abitante i comuni di Lanuvio (166 euro per abitante), Rocca di Papa (172 euro per abitante), Ardea (173 euro per abitante) e Genzano di Roma (175 euro per abitante).

Considerando che la spesa media dei comuni dei Castelli Romani analizzati è pari a 185 euro per abitante, risultano con una spesa media troppo elevata i comuni di Albano Laziale (194 euro per abitante), Castel Gandolfo (206 euro per abitante), Marino (196 euro per abitante), Pomezia (197 euro per abitante) e Ariccia (223 euro per abitante).

Ma il comune più inefficiente e “spendaccione” in termini di spesa media per abitante è il comune di Nemi (258 euro per abitante), che è rimasto inspiegabilmente al 3% di raccolta differenziata. In questo comune la spesa corrente per la gestione del servizio rifiuti è scandalosamente sproporzionata rispetto a qualsiasi benchmark: è quasi il doppio rispetto al comune di Velletri (154 euro per abitante).

Analizzando il dato della spesa media per tonnellata di rifiuto, quasi tutti comuni dei Castelli Romani si posizionano su un range da 354 euro a 439 euro.
Con una spesa media per tonnellata nettamente sproporzionata sono i comuni di Albano (529 euro per tonnellata) e di Ariccia (478 euro per tonnellata).
Questi dati sono uno vero scandalo.

La forte variabilità della spesa media per abitante, confermata dalla spesa media per tonnellata di rifiuto, non ha valide giustificazioni.

Alcuni comuni sono assolutamente inefficienti in quanto presentano nel 2017 un bassissimo livello di raccolta differenziata (Nemi, Ardea e Marino) e/o una spesa media per abitante troppo elevata (Nemi) e/o una spesa media per tonnellata esagerata (Albano Laziale e Ariccia).

Dall’analisi dei dati emerge che il comune più inefficiente nel 2017 con il più basso livello di raccolta differenziata, un eccessivo incremento della spesa, una spesa media per abitante troppo elevata e una spesa media per tonnellata esagerata è il comune di Nemi.
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Dai Sindaci esigiamo un impegno serio per rispettare la legge in termini di percentuale minima di raccolta differenziata (il 65%) e per efficientare il servizio di raccolta dei rifiuti.

Dalla Corte dei Conti esigiamo un impegno serio per controllare il rispetto della legge in termini di percentuale minima di raccolta differenziata (il 65%) e un’indagine accurata sugli eccessi di spesa.

Di fronte a queste grandissime differenze di spesa nella gestione del servizio rifiuti e alla presenza di scandalose inefficienze, la soluzione che propone con forza il Partito Comunista dei Castelli Romani è l’istituzione dell’Unione dei Comuni dei Castelli Romani, cui delegare in primis la gestione dei rifiuti in modo da ottimizzare il servizio rifiuti e ridurre la relativa spesa.

La nostra proposta di costituzione dell’Unione dei Comuni dei Castelli Romani costituirebbe un elemento di forte razionalizzazione ed efficientamento della raccolta differenziata sul nostro territorio, contribuendo ad aiutare soprattutto i comuni più piccoli.

Alle compagne, ai compagni e ai cittadini chiediamo di condividere sui social il DIFFERENZIOMETRO dei comuni dei Castelli Romani, di condividerlo con tutti gli amici, di stamparlo e diffonderlo sul proprio territorio, di chiedere spiegazioni ai propri Sindaci e di sensibilizzare la stampa”.

Basta alibi per la raccolta differenziata!!!
Basta spese folli nella gestione dei rifiuti!!!
SI all’Unione dei Comuni dei Castelli Romani

F.to Partito Comunista dei Castelli Romani