Di seguito, la nota di Retuvasa riguardante il processo della Valle del Sacco:
Una storia travagliata quella della Valle del Sacco, il processo per reati ambientali non poteva essere da meno. Aperto il procedimento presso il Tribunale di Velletri nel 2010, si è riusciti, dopo vari rinvii a giudizio, verifica in Corte Costituzionale per alcuni articoli di Legge sulle prescrizioni, lento riavvio del dibattimento, calendarizzazione delle udienze, ad avviarsi solo in questo anno verso la definizione del primo grado di giudizio.
Ora non ci sono più eccezioni possibili, gli imputati hanno giocato tutte le carte che la giustizia mette a loro disposizione comprese le ostruzioni di rito, ora devono andare a giudizio.
La prossima udienza si terrà il 20 Maggio 2019 per esame imputati e controesame dei periti degli imputati, ai quali è stato consentito di depositare svariati documenti. Ci rammarichiamo che non sia stato finora permesso alle parti civili di depositare alcuni importanti documenti aggiuntivi.
Il 24 Giugno 2019 avrà luogo la discussione del P.M. e delle parti civili. Allo stato non è stata fissata l’udienza per la discussione degli imputati.
Siamo coscienti che questo processo, come tanti altri processi ambientali in Italia, non riuscirà purtroppo a sopravvivere ai tre gradi di giudizio. Ci auguriamo che venga almeno riconosciuto un risarcimento a chi ha subito danni dalla devastazione di un intero territorio.
Invitiamo i media a seguire presso il Tribunale di Velletri le udienze conclusive per riportarne gli esiti ed eventualmente raccontare le difficoltà dei cittadini che vivono in luoghi distrutti da gestioni imprenditoriali prive di scrupoli.